Ancora sul glifosato, il Roundup, la Monsanto e i danni sui bambini 
Solo pochi giorni fa avevamo dato notizia in un nostro articolo delle dichiarazioni della Dr Stephanie Seneff che denunciava con forte preoccupazione una correlazione molto coerente tra l’uso crescente e massivo in agricoltura del Roundup (un erbicida scoperto e prodotto dalla Monsanto il cui principio attivo è il glifosato) e i tassi crescenti di autismo, che già dobbiamo tornare sull’argomento.
Proprio negli scorsi giorni, infatti, l’Environmental Protection Agency – EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, ha incontrato una delegazione di scienziati, ambientalisti e madri che hanno mostrato una forte preoccupazione a causa di tracce di glifosato trovate nel latte materno, proprio quel glifosato che, ripetiamo, è il componente principale del Roundup, l’erbicida della Monsanto più popolare al mondo.
Da anni gli scienziati studiano le conseguenze che questa sostanza può comportare sull’uomo. Si parla di malformazioni, problemi gravi ai reni, interferenze con le funzioni riproduttive, aumento di rischio di Parkinson e di casi di autismo nei bambini.
Un gruppo di madri, presenti all’incontro, le Moms Across America, ha chiesto un intervento immediato e un ritiro del Roundup. Il glifosato è attualmente sotto osservazione dell’EPA che entro il 2015 dovrà determinare se il suo uso debba continuare così com’è, essere limitato o addirittura sospeso.
Mentre la Monsanto continua a sostenere invece che il glifosato è stato ampiamente studiato ed è sicuro ed efficace, il movimento Moms Accross America annuncia entro l’anno uno studio sulla presenza di questa sostanza chimica nel latte materno negli Stati Uniti. I test eseguiti hanno finora rilevato la presenza di alti livelli glifosato in tre campioni su dieci di latte materno analizzato. Le analisi su 35 campioni di urine, invece, hanno evidenziato la presenza di residui di glifosato dieci volte superiori a quelli rilevati lo scorso anno da un’indagine analoga.
Non rimane che amaramente costatare che si è riusciti ad avvelenare anche l’alimento più sacro al mondo: il latte materno. Occorre difenderlo!
Ornella T.